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LE ALPI-MARITTIME E L'ITALIA

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Il dipartimento delle Alpi Marittime confina con l'Italia a sud. Infatti, abbiamo diverse città in questo dipartimento, tra cui la città di Nizza dove si ritrovano le identità storiche e culturali dell'Italia. Tutte le sue rappresentazioni rivelano le tracce di un popolo italiano fin dall'antichità.

Nizza era una città italiana piemontese e passò alla Francia nel 1860. Per molti secoli, i suoi abitanti parlavano italiano e facevano parte del regno di Sardegna. Qui nacque uno dei grandi personaggi della storia italiana Giuseppe Garibaldi nel 1807.

Il 23 aprile 1814 la contea di Nizza tornò sotto il controllo del re di Sardegna e rimase fino all'unificazione dell'Italia, Nizza era una vera e propria città italiana del regno di Sardegna, nel 1860 la città di Nizza ridivenne e definitivamente annessa alla Francia con la Savoia, a seguito degli accordi segreti della Lombardia del 1858 e del trattato di Torino del 1860 in compensazione territoriale dell'aiuto dato dalla Francia al Risorgimento italiano nella guerra contro l'Austria che aveva portato all'annessione della Lombardia.

In quel momento, il grande esodo nizzardo, un quarto della popolazione di Nizza, queste famiglie più vicine all'Italia (intorno alle 11000 persone) lasciano la città e danno origine al movimento dell'«irredentismo italiano» a Nizza, la restante parte nizzarda subisce allora una progressiva francescazione con una diffusione della lingua francese a scapito della lingua italiana, tutte le pubblicazioni dei giornali italiani sono state chiuse e i nomi di famiglia trasformati in francese, che ha creato un grande risentimento contro i francesi.

Infatti, quando le prime libere elezioni si tennero nella contea nel 1871, gli italiani, guidati da Garibaldi e impegnati ad abrogare l'annessione, conquistarono il 90% dei voti eleggendolo all'Assemblea nazionale.

Garibaldi sostenne una rivolta popolare, i celebri «vespri nizzardi» dall'8 al 10 febbraio 1871, con il chiaro obiettivo di ottenere una riunificazione della città di Nizza con il Regno d'Italia, in risposta il governo repubblicano francese invia nel paese nizzardo 10.000 soldati.

Nei decenni successivi e fino alla seconda guerra mondiale, la presenza italiana è diminuita. La città ha infatti conosciuto una crescita demografica tumultuosa, dovuta principalmente al turismo tra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX secolo e all'arrivo di immigrati provenienti da tutte le parti della Francia e dall'estero.

Il trattato di Torino del 24 marzo 1860 proclama la cessione volontaria di Nizza e del suo territorio alla Francia.

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© 2022 by Fatima Mallak. 

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